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Per questo la parola “tolleranza” a Trieste è evocativa di un’epoca e di
eventi molto importanti. In una città posta nell’ambito di un impero
multinazionale, divenuta rapidamente cosmopolita e ricca di personali-
tà impegnate nel commercio internazionale, nelle assicurazioni e nelle
imprese di navigazione, basti ricordare tra tutti i baroni Pasquale Revol-
tella e Karl Ludwig von Bruck, molti guardavano con disincanto e libertà
a diversità e confini, statali o di gruppo. Questo clima inclusivo, pur ormai
limitato dall’idea di tolleranza, restò quindi in qualche modo sotteso al
modo di vivere locale, anche se dall’Ottocento in poi travagli drammatici
funesteranno queste terre, ideologie e tensioni nazionali porteranno a
situazioni quanto mai amare e difficili, prima che potesse essere fatico-
samente riscoperta e rivalorizzata la preziosa strada dell’inclusione, del
riconoscimento della ricchezza portata dall’accoglienza delle diversità.
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