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tadina di orientamento liberal-nazionale, come l’avvocato Felice Vene-
zian. Lo stesso Comune quindi, sebbene adibito ad altre funzioni, può
in un certo senso essere considerato uno spazio pubblico di riferimento
per i massoni triestini.
Nel 1925 le squadre fasciste devastarono i locali del Verdi, bruciandone
gli archivi. Terminata la dittatura, la massoneria, pur separata in diversi
tronconi, ridivenne protagonista della vita di Trieste, trovando attual-
mente una sua importante Casa in corso Umberto Saba, al n. 20.
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