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ruolo significativo nella storia economica cittadina.
La costruzione della porzione di città dedicata alla “business commu-
nity” serviva a trasmettere specifici messaggi, che riproducevano ed
ampliavano precisi standard sociali. La gerarchia degli spazi ed il loro
aspetto esteriore svolgevano la funzione di un manuale d’istruzioni, per
leggere la città ed utilmente interagire con la parte più economicamen-
te attiva dei suoi abitanti.
All’inizio dell’Ottocento, il Canal Grande aveva lo scopo di facilitare lo
sbarco e l’imbarco delle merci, ma anche quello di una prima presenta-
zione della città ai forestieri. L’ingresso del canale era dominato dall’im-
ponente palazzo di Demetrio Carciotti, con un fronte verso il mare di
40 metri ed un lato verso il canale lungo ben 100 metri. Come si usava
all’epoca, l’edificio era adibito a residenza, magazzino, manifattura e a
tutta una serie di altre funzioni, dalle stalle agli alloggi dei servi agli ap-
partamenti da dare in affitto. Svolgeva anche una importante funzione
simbolica, dal momento che l’imponente facciata neoclassica dichiara-
va la solidità delle fortune commerciali del proprietario, le statue greche
sulla balaustra richiamavano la sua origine, ed infine l’aquila napole-
onica posta sopra la cupola rendeva esplicite le sue idee politiche, per
l’epoca progressiste.
Da una parte e dall’altra del Canal Grande si susseguono ancor oggi le
dimore degli altri commercianti, distribuite secondo una rigorosa maglia
ortogonale (che riproduceva lo schema delle preesistenti saline, boni-
ficate a partire da Maria Teresa) che sboccava su Piazza della Borsa,
dominata da un altro edificio neoclassico, costruito pochi anni dopo pa-
lazzo Carciotti, con una facciata ancor più imponente ed esplicita, che
inizialmente ospitava la Deputazione di Borsa. Si tratta di un insieme
quasi cacofonico di simbolismi: per ricordare soltanto i più appariscenti
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