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costruire una nuova Sinagoga, più consona nelle sue dimensioni a rap-
presentare l’ebraismo triestino. Le quattro scole allora esistenti, non
visibili esternamente, erano giudicate inadeguate a trasmettere quel
senso di decoro, rivendicato dalla borghesia ebraica della città. Nell’Im-
pero Asburgico gli ebrei di Trieste, circa 5.000 all’epoca e di varia pro-
venienza, erano riusciti a conquistarsi una posizione di autorevolezza
e di rispetto tali, che in occasione di matrimoni e di funerali di famiglie
appartenenti all’èlite cittadina, si poteva contare sulla partecipazione al
rito anche di cittadini non ebrei. Da questa nuova condizione scaturì il
desiderio della comunità ebraica di non sfigurare e di dimostrare l’av-
venuta adesione al diffuso modello borghese caratterizzato da decoro
e rispettabilità.
La raccolta fondi e la progettazione del nuovo Tempio maggiore costa-
rono molte energie non solo finanziarie alla comunità ebraica di Trieste,
che ci mise anni a varare il progetto definitivo. Le discussioni sui vari
possibili progetti iniziarono già nel 1870, e una delle questioni mag-
giormente dibattute era lo stile architettonico da adottare per il nuovo
Tempio. Del primo progetto preliminare presentato dall’ ing. Geiringer
non si fece nulla: era difficile reperire un sito adeguato alla costruzione
di un tempio che avesse le caratteristiche di maestosità richieste. I ter-
reni a disposizione della comunità non erano giudicati adatti a ospitare
un Tempio monumentale, e vi era inoltre il problema della scarsità dei
fondi finanziari disponibili.
Dal 1901 la comunità riprese con rinnovato entusiasmo in mano la que-
stione del nuovo Tempio, avviando le pratiche per un concorso di pro-
getti e per l’acquisizione di un terreno adatto alla sua erezione. Scelta
quest’ultima molto dibattuta, ma nel 1903 la decisione fu di scegliere
via San Francesco, l’attuale sito del Tempio Maggiore, terreno posto al
1...,41,42,43,44,45,46,47,48,49,50 52,53,54,55,56,57,58,59,60,61,...116