Per imparare a crescere insieme: i Ricreatori comunali

di Gabriella Postogna

Sul finire dell’Ottocento le gravi emergenze sociali legate allo sviluppo industriale e mercantile triestino e le nuove idee pedagogiche avevano fatto nascere anche a Trieste l’idea di creare dei luoghi adatti ad accogliere ed educare quei ragazzi, che vivevano sulla strada e si vedevano come destinati a rischio di devianza sociale.
Ai primi del Novecento il Comune affrontò finalmente questo importante snodo sociale e politico con nuova determinazione. Si giunse così, grazie anche all’importante azione di Felice Venezian, alla non facile scelta di accettare di accollarsi gli oneri necessari per fondare e sostenere una realtà originale: i ricreatori comunali.
La loro novità, quella che resta fino ad oggi come la qualità fondante dell’Istituzione, è stata l’apertura laica a tutti i ragazzi residenti. Non dovevano esserci, e non ci sono, barriere etniche, linguistiche, né, tanto meno, confessionali. Ogni bambino doveva essere accettato, era posto al centro del progetto educativo. Giochi, sport, studio, attività musicali e teatrali, e così, via, univano tutti, in un clima festoso ma anche di forte impianto educativo. Divertimento e disciplina trovavano modo di proporsi in modo armonico, senza l’impianto rigido che caratterizzava altri ambienti. In anni recenti questa realtà, che ha continuato a vivere, non ha perso significato ma semmai ha ripreso forza e ragion d’essere anche grazie ad un rinnovato impegno del Comune, che ha con nuova determinazione valorizzato questo circuito educativo.
I ricreatori sono presenti infatti praticamente su tutto il territorio cittadino e il loro impegno si è arricchito grazie ad una forte connessione con le scuole, consentendo in alcuni poli di creare un accoglimento in orari prescolastici per la scuola primaria. Così pure i ricreatori sono diventati anche degli importanti Centri estivi. Insomma un impegno a tutto campo, faticosissimo a volte per dirigenti e operatori, oneroso per il Comune, ma di primaria importanza per la società cittadina, per creare una vera integrazione, per insegnare a crescere coscienti della propria dignità, del rispetto dovuto verso tutti e verso se stessi. Sport, teatro e altre attività animano e uniscono, vissute senza l’esasperata competitività di troppe realtà, ma con un sano spirito di disciplinata collaborazione e di gioco.
Il più vecchio tra i ricreatori, inaugurato il 29 giugno 1908, è quello dedicato alla figura di Giglio Padovan, poeta dialettale triestino.
Ecco, proprio partendo dal primo ricreatorio della città , come esempio, si può comprendere quali siano le caratteristiche che sono state mantenute nel corso di questi centodue anni. Inserito in una zona di Trieste, quella di Barriera Vecchia, a forte  e costante flusso migratorio il  ricreatorio G. Padovan accoglie bambini e ragazzi che, appunto, provengono per lo più dall'est :kosovari, albanesi, serbi, croati, ucraini, ungheresi, romeni e naturalmente cinesi e propone, fra le varie attività organizzate, dei laboratori teatrali in dialetto triestino arricchiti da canti tratti dalla tradizione popolare. Il dialetto è molto usato tra la popolazione  e coinvolge  tutti i  ceti sociali; i bambini, in particolare, a scuola ovviamente imparano l'italiano ma in ricreatorio....giocano in dialetto! Il gioco: tutti i pedagogisti vecchi e nuovi hanno messo in evidenza l'importanza fondamentale del gioco  per lo sviluppo armonico del bambino, pertanto tutti i Ricreatori del Comune di Trieste prevedono nel loro progetto educativo la valorizzazione del gioco sia libero, osservatorio privilegiato delle dinamiche di gruppo, che organizzato, strumento per l'acquisizione di consapevolezza del proprio ''sentire '' e del ''sentire'' dell'altro in un continuo scambio emotivo profondamente arricchente.
A proposito dell'altro, è importante segnalare come anche il bambino disabile sia accolto in Ricreatorio e inserito nelle varie attività ludiche, con il supporto di personale educativo ad hoc e con progetti educativi mirati, atti a valorizzare il suo essere  persona.
Nel corso dell'estate il Ricreatorio si trasforma, per così dire, diventa un luogo magico da cui partire per sperimentare percorsi nuovi : le  gite al mare, le escursioni sul Carso triestino , le visite ai musei cittadini e alle fattorie con animali , i laboratori manipolativi .... Tutto   ciò favorisce la fantasia e la creatività di ogni bambino e di ogni  bambina ,  che impara divertendosi , che scopre mondi nuovi , che libera il suo pensiero per realizzare idee che altrimenti rimarrebbero sopite.
Vale la pena ricordare ancora che i  Ricreatori, oggi ,  sono dei servizi  formativi extra scolastici, che svolgono una funzione educativa e di prevenzione del disagio minorile e giovanile; sono sedi di  svariate offerte educative integrative alla Scuola Pubblica , offrono  un contesto ludico strutturato in maniera  tale da favorire soprattutto lo sviluppo relazionale e migliorare la qualità del tempo libero dei ragazzi.