|95
10.
Per imparare a crescere insieme:
i ricreatori comunali
di Gabriella Postogna
Sul finire dell’Ottocento le gravi emergenze sociali legate allo sviluppo
industriale e mercantile triestino e le nuove idee pedagogiche avevano
fatto nascere anche a Trieste l’idea di creare dei luoghi adatti ad acco-
gliere ed educare quei ragazzi, che vivevano sulla strada e si vedevano
come destinati a rischio di devianza sociale.
Ai primi del Novecento il Comune affrontò finalmente questo impor-
tante snodo sociale e politico con nuova determinazione. Si giunse così,
grazie anche all’importante azione di Felice Venezian, alla non facile
scelta di accettare di accollarsi gli oneri necessari per fondare e soste-
nere una realtà originale: i ricreatori comunali.
La loro novità, quella che resta fino ad oggi come la qualità fondante
dell’Istituzione, è stata l’apertura laica a tutti i ragazzi residenti. Non
dovevano esserci, e non ci sono, barriere etniche, linguistiche, né, tanto
meno, confessionali. Ogni bambino doveva essere accettato, era posto
al centro del progetto educativo. Giochi, sport, studio, attività musicali e
teatrali, e così, via, univano tutti, in un clima festoso ma anche di forte
impianto educativo. Divertimento e disciplina trovavano modo di pro-
porsi in modo armonico, senza l’impianto rigido che caratterizzava altri
ambienti.
In anni recenti questa realtà, che ha continuato a vivere, non ha perso
significato ma semmai ha ripreso forza e ragion d’essere anche grazie
ad un rinnovato impegno del Comune, che ha con nuova determinazio-
1...,87,88,89,90,91,92,93,94,95,96 98,99,100,101,102,103,104,105,106,107,...116